Disturbi dell’Infanzia
Durante la loro crescita, i bambini sviluppano costantemente nuove abilità sociali, comportamentali ed emotive che gli consentono di condurre una vita sana e felice. Ogni fase di sviluppo presenta sfide specifiche per i bambini e per le loro famiglie. Talvolta, problemi emotivi o comportamentali, posso rendere queste fasi di passaggio particolarmente critiche e difficili da superare. Ogni bambino risponde in modo diverso ai cambiamenti di vita ed hanno molti modi per comunicare uno stress emotivo. A volte sono infelici, preoccupati o spaventati per motivi che loro stessi non riescono a spiegare. Altre volte agiscono con rabbia e aggressività, mostrando una forte intolleranza alle frustrazioni e incapacità a controllare i loro impulsi. In questi casi, la loro energia e la loro creatività non è incanalata per favorire il loro potenziale.
In particolare i bambini potrebbero:
- Rifiutarsi di andare a scuola
- Non riuscire a rispettare le regole
- Mostrare irritabilità, irrequietezza e paura
- Sviluppare una forte ansia
- Avere atteggiamenti negativi verso se stessi o i loro compagni
- Chiudersi al mondo esterno
Nella vita, esistono alcuni eventi che possono incidere in maniera particolarmente significativa sulla salute emotiva dei bambini, come:
- Rapporto conflittuale dei genitori
- Nascita di un fratello
- Morte di una persona cara
- Cambiamento di casa o di scuola
- Cattivo inserimento nel contesto scolastico
Talvolta invece, è proprio la genetica a giocare un ruolo determinante, per cui i genitori potrebbero ritrovarsi a gestire figli con articolari disagi come:
- Disturbo del comportamento
- Deficit di attenzione e iperattività
- Ansia
- Depressione
- Autismo
- Ritardo mentale
- Disturbo Oppositivo Provocatorio
Queste condizioni di salute mentale rappresentano solo una parte dei disagi che possono colpire bambini e adolescenti, nonché mettere a dura prova i genitori e l’intero nucleo familiare di appartenenza. In questi casi possono insorgere sentimenti negativi o comportamenti non funzionali che interferiscono con il senso di benessere e con la capacità emotiva, sociale e intellettuale di affrontare il disagio. Se questi problemi non si risolvono nel breve arco temporale, potrebbe rivelarsi utile il sostegno e l’assistenza professionale di un esperto.
- Disturbo di Asperger
- Deficit di Attenzione / Iperattività(ADHD / ADD)
- Disturbo Autistico
- Disturbo della Condotta
- Encopresi
- Enuresi
- Disturbi emotivi del linguaggio
- Ritardo mentale
- Disturbo Oppositivo Provocatorio
- Disturbo d’Ansia da Separazione
- Mutismo Selettivo
- Ansia Sociale
- Disturbo Depressivo
Sviluppare e mantenere un rapporto positivo con i figli non è un compito facile in quanto le emozioni dei bambini sono molto delicate e le modalità educative dovrebbero sempre adattarsi al temperamento del bambino cui si rivolgono. Detto ciò però, esistono atteggiamenti genitoriali che risultano fondamentali alla crescita di bambini sani e felici, a prescindere dal loro carattere o dalle loro inclinazioni personali. Per crescere figli sereni, ricchi di fiducia e di autostima è importante prendersi cura di loro, farli sentire amati, accettati, rispettati e considerati.
In particolare è fondamentale che i genitori (madre e padre indistintamente):
- Trascorrano del tempo insieme al loro bambino, condividendo attività ludiche e creative
- Esprimano verbalmente e frequentemente l’amore che provano verso il figlio
- Lo facciano sentire accettato e amato a prescindere da un risultato (scolastico o sportivo) o da un atteggiamento (introverso o estroverso)
- Lo incoraggino ad affrontare cose nuove ma lo sostengano quando non voglia “accettare la nuova sfida”
- Correggano i suoi comportamenti giudicando solo le azioni sbagliate e non il bambino stesso (mai dire “sei uno stupido” piuttosto “lanciare per terra il telecomando è da stupidi”)
- Rispettino i loro sentimenti e le loro scelte, invogliandoli ad esprimersi secondo la loro natura e non secondo il proprio canone (che potrebbe suonare così: “i maschi non piangono” oppure “bisogna cavarsela da soli senza frignare”)
Al servizio dei bisogni emotivi dei bambini e delle loro famiglie, l’intervento psicologico è un percorso di accompagnamento che intende potenziare le risorse di genitori e figli che stiano attraversando un momento di difficoltà o di disorientamento nel legame con il proprio bambino. Il percorso mira a comprendere e migliorare la relazione con i figli nonché gli stili educativi e comunicativi in famiglia per favorire una crescita migliore dei figli stessi. Gli incontri puntano ad offrire informazioni e sostegno e sono orientati alla risoluzione di problematiche relazionali con i propri figli o tra fratelli. Lo scopo è far acquisire specifiche competenze e strategie per la risoluzione di problemi inerenti difficoltà comunicative, emotive o comportamentali.
In particolare, i genitori vengono supportati nella gestione del proprio figlio e nella migliore comprensione dei suoi bisogni emotivi; i figli sono aiutati ad esprimere i loro bisogni, spesso celati e confusi dalla presenza del disagio stesso.
SUGGERIMENTI
Se siete un genitore, ecco alcuni suggerimenti quando si parla ai bambini della terapia e dello psicologo:
- Ascoltate attivamente e siate sinceri sui motivi che vi conducono alla consulenza
- Spiegate che non si tratta di una punizione né di una colpa
- Prendete sul serio le preoccupazioni del vostro bambino, le sue esperienze e le sue emozioni
- Cercate, insieme, un accordo sul problema da esporre in seduta che vorreste risolvere
- Spiegate che il ruolo di un terapeuta è quello di fornire aiuto e sostegno a tutti i membri della famiglia (e non solo al bambino portatore del disagio)
- Spiegate che esiste un accordo di riservatezza e che tutto ciò che verrà detto in seduta resterà privato, salvo non ci siano minacce all’incolumità personale
PERCORSI DIAGNOSTICI
Laddove risulti utile o necessario, è possibile affrontare con il bambino un percorso diagnostico attraverso l’utilizzo di appositi TEST per valutare una o più tra le seguenti dimensioni:
- Ansia: l’ansia generalizzata; sociale; da separazione e ansia relativa alla scuola.
- Depressione: l’umore depresso; l’anedonia, il disinteresse; l’umore irritabile; il senso di inadeguatezza, la bassa autostima; l’insicurezza; il senso di colpa; la disperazione.
- Sintomi ossessivi-compulsivi: i pensieri ossessivi; le compulsioni/rituali; la rupofobia/contaminazione; l’ordine/controllo e il dubbio/indecisione.
- Disturbi alimentari: le condotte bulimiche; le condotte anoressiche; l’accettazione/valutazione del proprio corpo; la paura della maturità; il perfezionismo; l’inadeguatezza.
- Sintomi somatici e ipocondria: sintomi relativi all’astenia; all’apparato respiratorio; al sonno; alla capacità di concentrazione/memoria.
- Fobie: 24 tipi di paure.
A chi si rivolge?
- Ai genitori che vivono una situazione di «normalità», ma vogliono confrontarsi sulle modalità educative;
- Ai genitori che hanno un figlio con problemi comportamentali o che risulti “difficile da gestire” (come alla nascita di un fratellino o nel contesto scolastico);
- Ai genitori che si scontrano con difficoltà specifiche di uno o più figli (ad esempio disturbi dell’apprendimento, iperattività, deficit intellettivo, ansia, comportamento provocatorio ecc.);
- Ai genitori in fase di separazione che vogliano essere aiutati a gestire il rapporto con i figli.
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