Difficoltà Relazionali e Comunicative
Le relazioni interpersonali nascono quando due o più persone, all’interno di un rapporto, soddisfano i loro bisogni reciprocamente.
Tali bisogni possono essere fisici o emotivi, espliciti o impliciti.
A volte, tali relazioni, seppur nate nella gioia e nella soddisfazione, possono mutare nel tempo e provocare dolore, rabbia e frustrazione.
Le relazioni interpersonali diventano problematiche quando uno o più partecipanti ha bisogni che non vengono soddisfatti all’interno della relazione.
Col passare del tempo, infatti, le esigenze possono variare e all’interno di tali mutamenti, spesso insorgono problemi di comunicazione tra le persone in relazione. Tali relazioni, quindi, possono trasformarsi in vere e proprie torture, gabbie di rabbia, tristezza e frustrazione.
Nonostante il dolore però, accade spesso che non si riesca o si possa fare a meno di relazionarsi a quella o quelle persone. Ecco che in questi casi occorre lavorare sul proprio modo di porsi in relazione, sulla comunicazione e sul contenimento degli effetti negativi sulla nostra sfera emotiva.
Le difficoltà relazionali e comunicative si manifestano con i seguenti atteggiamenti:
- Puntualizzare
- Rinfacciare
- Recriminare
- Disprezzare
- Criticare
- Colpevolizzare
- Ordinare, esigere
- Minacciare
- Fare la morale
- Giudicare, disapprovare, criticare
- Umiliare, ridicolizzare
- Interpretare, analizzare i comportamenti altrui
- Consolare, minimizzare
- Cambiare argomento
- Indagare, interrogare
Conoscere le modalità comunicative che risultano fallimentari e allenarsi costantemente ad una sana comunicazione è la migliore forma di prevenzione del conflitto.
Molto spesso, scrivere ciò che si pensa e rimandare la comunicazione ad un secondo momento nei casi in cui gli animi fossero troppo accesi, consente di disporsi in maniera più funzionale al dialogo con l’altro.
Un percorso psicologico potrà aiutarti a comprendere le ragioni di una comunicazione fallimentare all’interno di una relazione che stia generando rabbia, frustrazione, tristezza o risentimento.
Insieme cercheremo di capire quali sono i bisogni insoddisfatti o le modalità relazionali nocive che stanno influenzando negativamente una o più relazioni importanti.
Migliorare le capacità interpersonali, riconoscere i propri bisogni, esprimerli in maniera adeguata e comprendere la prospettiva dell’altro, saranno i principali obiettivi su cui ci si focalizzerà per migliorare la qualità, la natura e la frequenza dei tuoi legami interpersonali.
Per migliorare la comunicazione e produrre un messaggio efficace, prova ad utilizzare la tecnica di Gordon detta anche “Tecnica dei Messaggi IO”.
Grazie alla tecnica del messaggio io, gli interlocutori non si sentono né colpevolizzati, né giudicati e in questo modo possono ascoltarti con maggiore attenzione, ragionando sulle conseguenze a cui portano le proprie azioni.
Gli step da seguire per produrre il “Messaggio Io” sono i seguenti:
- Inizia descrivendo ciò che provi con un semplice “Io mi sento”;
- Descrivi il comportamento dell’altro che crea il problema con un “Quando tu”;
- Spiega in che modo il comportamento è legato all’emozione con un semplice “Perché”;
- Esprimi precisamente cosa vorresti che l’altro facesse “Io vorrei che tu”;
- Esponi la richiesta “Saresti disposto a…..”
Con la frase “Io mi sento triste – Quando non mi ascolti – Perché mi sento ignorato – vorrei che tu mi considerassi di più – saresti disposto a guardarmi negli occhi quando parlo?” si otterranno sicuramente più risultati che non utilizzando la tecnica Messaggi Tu: “E’ colpa tua – Quando tu non mi ascolti – Perché mi sento ignorato – Tu sei un egoista”.
Nell’ultimo caso l’interlocutore si offenderà, o si arrabbierà e probabilmente attiverà un atteggiamento di difesa che interferirà con la comunicazione.
Utilizzare la tecnica del Messaggio Io è indispensabile quando si attraversa una situazione di difficoltà dettata dall’altrui atteggiamento.
Grazie alla tecnica del confronto si condividono quelli che si reputano atteggiamenti inaccettabili e con semplicità si comunica all’altro come ci si sente in un determinato momento.
Il pregio della tecnica è quello di non valutare direttamente la persona, ma la sua azione: non “tu sei”, ma “il tuo comportamento che mi rende….”.